Oggi compie gli anni il nostro direttore e noi abbiamo pensato di intervistarlo.
Perché se l’ Ardor Lazzate si trova in questa categoria da 11 anni consecutivi, bisogna dire che c’è anche il suo contributo.
Tra vittorie e sconfitte, tra ricordi e dolori, tra campo e vita privata, noi lo abbiamo voluto stuzzicare con alcune domande.
Siete pronti? … partiamo:
Innanzitutto ti facciamo gli auguri per il tuo 44 esimo compleanno.
Come prima domanda, volevamo chiederti di farci un bilancio di questa stagione e mezza dopo l’esperienza a Seregno, cosa ci puoi dire a riguardo?
Riguardo a questo anno e mezzo, dopo l’esperienza sul campo a Seregno, al mio rientro a dicembre con l’ Ardor Lazzate, mi sono trovato con una classifica molto preoccupante, ho sistemato la squadra e abbiamo raggiunto l’obbiettivo di uscire dalla parte bassa della classifica ottenendo il settimo posto a fine campionato.
Stagione 2019/2020 appena conclusa, è stato un anno dove per la prima volta, per le mie esperienze da direttore sportivo, devo dire che le cose non sono andate bene e non abbiamo raggiunto l’ obbiettivo, anche se sono convinto che se non ci fossimo fermati, avremmo sicuramente conquistato i play off … ora però guardiamo avanti.
Per concludere quindi quest’anno si riparte con la solita fame e voglia di essere protagonisti in un campionato molto impegnativo, con la consapevolezza di aver formato uno staff e una squadra di alto livello pronta per fronteggiare un annata importante.
Sei cresciuto professionalmente e hai vinto di più qui … che significato ha per te l’ Ardor Lazzate?
Per me Ardor Lazzate significa famiglia, una seconda casa.
Nei miei 12 anni di permanenza, tranne l’anno vissuto sul campo di Fenegro’ e Seregno in serie D, ho trascorso anni indimenticabili raggiungendo tutti gli obbiettivi.
Partiti dalla prima categoria, siamo arrivati in Eccellenza, 2 finali di Coppa Italia, Juniores da campionato provinciale l’abbiamo portata alla Regionale A.
Ora, nella mia mente, c’è un ultimo traguardo, portare l’ Ardor ai vertici massimi.
Allora si che la mia missione sarà compiuta.
Quale è la persona con cui hai legato di più ? E perché?
Se ci penso, sorrido. Ricordo il mio primo giorno a Lazzate, quando mi dicevano che con il direttore generale Balzarotti, ancora in carica, non sarei potuto resistere a lungo.
Eccoci qui, sono appena trascorsi 12 anni e con lui ho condiviso gioie, dolori, ma anche litigate e grossi traguardi.
È vero, è stata dura, ma avevamo un obbiettivo comune che ci ha legati profondamente e ci ha fatto superare tutto.
Tocchiamo un tasto delicato, parliamo del ‘grande’ Marco Campi, sappiamo tutti il rapporto di amicizia che c’era tra voi, oltre che ad essere legati dalle vittorie sul rettangolo verde. Quanto manca e cosa aveva di speciale?
Questa è una domanda che avrei preferito evitarla, provo ancora grande sofferenza, lacrime e ricordi memorabili, incancellabili. Manca molto a questo calcio.
È sempre stato un uomo rispettoso, umile e di grandi valori sia nella vita che sui campi.
Che dire, grande Amico, Rip mister.
Quale è il giocatore con cui hai legato di più?
Sul campo i giocatori sono tutti uguali, ognuno di loro ha avuto da parte mia il massimo rispetto, la professionalità lavorativa e dove possibile, un mio aiuto fuori da ciò che è il mondo calcistico.
Perciò nessun nome nello specifico, i rapporti con tutti sono stati soddisfacenti, almeno, da parte mia!
Ti conoscono tutti come un ds vulcanico ed è più o meno l’ impressione che dai. C’ è un lato di te che vuoi rivelare?
Preferisco lasciare le impressioni a ciascuno di voi, che siano esse positive o negative.
Tornando a parlare di calcio, a che punto siamo con il mercato?
Il mercato è chiuso, la squadra è terminata. Manca l’ultima ufficialità che arriverà nei prossimi giorni e poi lasceremo solo aperto qualche spiraglio sui giovani last minute.
E mister Bonazzi cosa dice? È soddisfatto?
Con Mister Bonazzi abbiamo lavorato e condiviso la scelta di ogni singolo giocatore, perciò siamo entrambi soddisfatti.
Ora abbiamo solo voglia di partire.
Il 24 Agosto si avvicina e poi sarà il campo a parlare
Calcisticamente parlando, cosa vuoi fare da grande? Pensi di continuare a fare il ds, magari in categorie superiori?
Per prima cosa penso al mio obbiettivo.
Cosa voglio fare da grande?
Non ci penso, step by step.
Oggi è il tuo compleanno, che regalo ti piacerebbe ricevere?
Esula dal mondo calcistico … il mio desiderio l’ho già espresso alla donna più importante della mia vita, Lara.
Questa è una bella dichiarazione d’amore. E forse è uno dei tuoi lati che non ci hai voluto dire prima e che non conosciamo. Se stiamo qua ancora un po’ sicuramente riusciremo scoprire qualche cosa di più. Continuiamo?
Ahahaha ecco allora ora ti chiedo scusa, ma basta domande.
Non mi piace perdere tempo con chiacchiere, devo lavorare, il campo mi aspetta!
Grazie mille direttore !
Foto di Andrea Elli